La guerra tra Russia e Ucraina non è un affare limitato a Putin e Zelensky, il conflitto potrebbe allargarsi a Paesi e Stati più o meno vicini sotto svariati punti di vista (alimentare, gas, petrolio, rapporti). il Kosovo ha sia timore di Putin… ma anche del suo “corrispettivo” serbo, il presidente Aleksandar Vucic che “imita la Russia pur non essendolo“.
Proprio per questo entra in campo la Serbia, la “piccola” Russia, che riceve il petrolio a un prezzo stracciato a patto di essere nelle mani del Cremlino. Putin ordina, Vucic esegue in quanto considerato una “marionetta del Cremlino“
Preoccupazione della società internazionale è che si possa “replicare il modello” Ucraina anche sui Balcani potendo contare sull’appoggio fondamentale della nazione più forte la Serbia, di fatti, la stessa spende il 2,9% del Pil nelle forze armate con un badget aumentato del 70% dal 2015 al 2021, in quanto i serbi possono contare nei “regali” di Bielorussia e Russia di ben 40 Mig, velivoli militari russi oltre a svariati carri armati e blindati e il sistema russo di difesa aerea; inoltre la Serbia partecipava con Russia e Bielorussia allo “Scudo slavo”.
Nei piani di Putin, visto il mancato “blitzkrieg” (guerra lampo) in Ucraina, potrebbe esserci il desiderio di espandersi e i “Balcani occidentali sono una regione in cui può tentare di farlo. E può usare armi chimiche come ha già fatto in Siria” perché mentre l’ex Urss si è affermata come potenza nucleare “con la Federazione russa invece ill centro e i suoi interessi si espande nel: Donbass, Crimea, Transnistria, Ossezia del sud… “, l’ex Jugoslavia, invece, avrebbe le stesse caratteristiche, anche se in tono minore, con “la Serbia al centro, l’entità serba in Bosnia, un’entità serba in Montenegro che non ne riconosce l’indipendenza e strutture illegali nel nord Kosovo“.
E adesso potrebbe entrare in campo la Serbia (la “piccola” Russia), che riceve il petrolio a un prezzo stracciato a patto di essere nelle mani del Cremlino. Putin ordina, Vucic esegue… in quanto considerato una “marionetta del Cremlino“.
Questo potrebbe aprire nuovi scenari in cui Putin non tratta con Zelensky ma con Biden perché vorrebbe ricreare “una nuova Yalta“,