“La tigre e il sonaglio…” una frase o una affermazione???

La celebre citazione è tratta dall’antico poeta Huì Hóng della Dinastia Song. La “parabola della tigre e del sonaglio” è tra le preferite del segretario generale comunista Xi Jinping che spesso e volentieri la usa in pubblico quando prova fastidio di fronte a una domanda sgradita.

Frase enunciata nella videochiamata tra il presidente americano Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping per fare il punto sulla situazione Russia-Ucraina, la traduzione fedelissima può assumere un significato leggermente diverso ma rimane  un proverbio cinese pronunciato da Xi durante il suo colloquio dal significato recondito molto importante.

L’espressione cinese “jie líng hái xu xì líng rén”, (sperando che sia scritta correttamente) che recita nella traduzione: “Spetta a chi ha legato il sonaglio al collo della tigre il compito di toglierlo” tradotto, esprime il vero significato del proverbio e cioè quella che è la linea cinese sulla crisi ucraina (con la “tigre“, chiaro riferimento a Putin, il “sonaglio” riguarda l’allargamento della Nato ad Est che avrebbe compromesso la sicurezza russa mentre l’autore che ha “legato al collo” il sonaglio, ossia aver sfidato la belva feroce, sono gli Stati Uniti che se vuole rendere “innocua” la tigre furiosa dal tintinnìo continuo del campanello legato intorno al collo, a tal proposito dovrebbero essere loro, gli americani, gli unici ad avvicinarsi al felino e sfilarglielo con cautela).

Secondo gli intendimenti dei cinesi le responsabilità maggiori sono degli americani (e questo potrebbe essere assodato) anche se bisogna evidenziare che la Nato è composta da più Paesi (tra i quali l’Italia, che tra l’altro ha già ricevuto minacce dirette da Putin circa il suo operato sulle sanzioni in atto verso la Russia) e “sfilare il campanello” dal collo della tigre non dovrebbe essere solo gli Usa ma anche quella dei suoi alleati Europei che assieme hanno proteso verso la soluzione di espandere i propri confini strategici ad Est. Adesso bisogna comprendere il significato che vuole attribuire la Cina a questa frase-proverbio con tutta la valenza che tale espressione vuole intendere nel pensiero del dragone.

Una retorica quella cinese che nasconde la reale intenzione della Cina di vestire i panni di “potenza responsabile” che tiene a cuore le sorti del conflitto, termine ripetuto spesso nei discorsi ufficiali dei leader cinesi (e pure nei comunicati), ma che nasconde l’intenzione (non toppo velata) di non esporsi troppo o, per lo meno, quel tanto da non essere “coinvolta”. Insomma, l’insano gesto (in questa battuta dall’aria innocente… ma non troppo) che abbia tirato il sasso ma non esposto la mano (non ritirata). Una battuta che significa tante cose e che pone una domanda d’obbligo.. se la Cina sta a guardare o vuole prendere parte integrante ai risvolti politici di questo storico proverbio cinese. C’è da chiedersi allora… se la Cina sta in mezzo al guado per placare gli animi internazionali (della “tigre” in questo caso) oppure vogliono essere, anche loro, la “tigre” alla quale sfilare il campanello?

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