GOVERNO FORTE… GOVERNO FRAGILE???

L’attuale governo italiano, a guida Draghi è un governo di larghe intese che dovrebbe condurre il paese falcidiato, in termini economici, dalla pandemia, verso una normalità in cui si dovrà coniugare le esigenze dei partiti con quelli degli interessi del paese e con esso avere un personaggio di “alta considerazione internazionale” (quale Draghi) alla guida del nostro paese, sotto certi aspetti, quale reale garanzia per le prospettive future del paese.

Draghi è sicuramente un personaggio di alto profilo politico-amministrativo dai trascorsi di grande personalità (già presidente della BCE in Europa) con aderenze nel mondo finanziario (ed oltre…) e considerazione e credibilità dalle alte personalità che gestiscono le sorti economiche del nostro pianeta; quindi un uomo di grande apprezzamento nel mondo di su (per usare un eufemismo caro ai catastrofisti di professione) che dovrebbe essere messo al servizio del “Paese Italia” che diciamocela tutta in termini di considerazione mondiale non se la passa poi… tanto bene!!!

Sicuramente la decisione di scegliere Draghi come leader di un governo delle larghe intese è legato alla gestione del recovery fund (fior di soldoni che la Unione Europea ha voluto concedere all’Italia) in cui una minima parte è gratis et amore dei (quantificabile in 65, 456 miliardi a fondo perduto) mentre il resto (quantificabili in 209 miliardi) sono ripartiti in 81.4 miliardi in sussidi e 127,4 miliardi in prestiti. Questo naturalmente viene visto come un toccasana per la economia italiana da parte dei più… solo che naturalmente ci sono valutazioni che sono oggetto di perplessità da parte di tanti…

Di sicuro possiamo dire che la Unione Europea ha restituito all’Italia quello che in vent’anni la stessa aveva versato come “suo” contributo all’Unione ma che per imperizia o incapacità della propria classe politica ed amministrativa non è mai riuscito (progettualmente ad aggiudicarsi finanziamenti comunitari…) a presentare piani programmatici di crescita nazionale (così come hanno fatto paesi come il Portogallo e la Spagna…). Senza contare che questo denaro saranno le prossime generazioni a doverle pagare (con gli interessi del caso). Comunque sia bisogna vedere nel prosieguo della legislatura come questi fondi saranno utilizzati (anche se con la super visione europea…).

Anche se un sospetto e perplessità verrebbero ad essere formulate in quanto questi fondi legano il nostro paese ad una Unione Europea che da sempre ha avuto nelle nazioni guida (Francia e Germania) una sorta di diffidenza e di messa in soggezione dell’Italia (se non considerarla una colonia da sfruttare a loro piacimento) spegnendone la carica economica e relegandola a Cenerendola d’Europa. Inoltre non dimentichiamo che la presenza dello stesso Draghi sul Britannia il 2 giugno 1992 (per coloro che ignorano tale particolare ricordiamo… ) dove alla presenza di autorevoli personaggi del mondo politico amministrativo ed economico dell’Italia (Amato, Ciampi, Prodi, Mario Draghi, Mario Monti, Emma Bonino, Giuliano Amato, vari esponenti della famiglia Agnelli, il senatore Andreatta (poi divenuto ministro del bilancio), Lorenzo Pallesi, Presidente INA Assitalia, Innocenzo Cipolletta, Direttore Generale di Confindustria, Giovanni Bazoli, Presidente Banco Antonveneto, Gabriele Cagliari, Presidente ENI, Luigi Spaventa, Riccardo Gallo dell’IRI, Antonio Pedone della Crediop, alti funzionari della Banca Commerciale e delle Generali, ed altri della Società Autostrade nonché l’intero schieramento del centro-sinistra con D’Alema che si preparava a conquistare il governo del Paese, con Gianfranco Miglio, della lega nord, che sosteneva la lotta di Bossi contro “Roma ladrona” e inneggiava alle privatizzazioni (perdendo alla fine anche i soldi delle tangenti nella sede del partito)… e tanti altri in quanto sulla nave si tenne un convegno in cui, si ritiene, che si sia promosso la svendita delle imprese pubbliche italiane e dato avvio alla caduta della Prima Repubblica italiana, con, inoltre, la decisione delle potenze mondiali dello spacchettamento economico del nostro paese, allora (ricordiamolo!!!) settima potenza economica mondiale.

Ricordiamo tutto ciò non per mettere in cattiva luce Draghi… ma per amore della storia e dei risvolti che la stessa riesce a mettere in “luce”… sia essa buona o… cattiva   

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