LE “EFFICACI SANZIONI” APPLICATE ALLA RUSSIA DALLA UNIONE EUROPEA (tra bugie e verità)< …

La Unione Europea ha raddoppiato il valore degli acquisti dalla Russia dall’inizio della guerra questa è la amara verità che si nasconde dietro ai provvedimenti “sanzionatori” (per modo di dire) che riempiono le tasche di Putin, svuotano quelle dei cittadini europei e danneggiano le aziende italiane. 

La Russia ha raddoppiato i suoi ricavi (con oltre 62 miliardi di euro dalle esportazioni di petrolio, gas e carbone negli oltre due mesi dall’inizio dell’invasione) dalla vendita di combustibili fossili all’Unione Europea durante gli oltre due mesi di guerra in Ucraina, beneficiando dell’impennata dei prezzi perfino a fronte di riduzione dei volumi.

La Russia, comunque sia, ha continuato a trarre vantaggio dalle “finte sanzioni” sulla stretta dell’approvvigionamento energetico dell’Europa, con i governi (soprattutto della Unione Europea) che a parole cercano di “boicottare” le forniture russe (come dimostra la Germania che “simula” di sanzionare Mosca ) ma nella realtà fanno il contrario, oppure, come Ungheria e Austria, che neanche ci provano.

Furbescamente la Russia sta incassando molto di più inviando anche meno petrolio (salvaguardando le proprie riserve) difatti le spedizioni di greggio dalla Russia verso porti esteri sono diminuite del 30% nelle prime tre settimane di aprile, rispetto ai tassi di gennaio e febbraio, prima dell’invasione.

Praticamente gli errori politici e energetici degli europei sono il maggiore alleati di Putin con la Commissione europea che persegue con una retorica bellicista completamente fuori luogo e i leader europei che seguono supinamente un percorso di contrapposizione senza senso.

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