RUSSIA – UCRAINA: E’ GUERRA

TRA I BELLIGERANTI

Dichiarazioni dall’uno e dall’altro schieramento si susseguono a seguito della crisi Ucraina, con Kiev che chiede a Mosca di rinunciare al riconoscimento delle Repubbliche autoproclamate del Donbass affermando che la decisione di Mosca di riconoscere le Repubbliche autoproclamate di Luhansk e Donetsk ricalca quanto già fatto dalla Russia in Georgia nel 2008 con il riconoscimento di Ossezia del sud e Abkhazia.

La Russia a sua volta afferma che le decisioni prese in merito alle Repubbliche dell’est dell’Ucraina sono state attuate per prevenire uno ‘spargimento di sangue’ e ‘proteggere e preservare’ i residenti di quelle regioni, sostenendo che l’Ucraina stava “parlando con i propri cittadini nell’est del paese con un linguaggio fatto di cannoni, spari, minacce e bombardamenti“.

Intervenendo al Palazzo di Vetro a New York, l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vassily Nebenzia ha detto che Kiev aveva in programma di bombardare e provocare Luhansk e Donetsk.

La Russia ha minacciato l’Ucraina di ulteriori conseguenze in caso di “piani militari” a seguito del riconoscimento di Donetsk e Luhansk da parte del Cremlino.

Intervenendo al Palazzo di Vetro, l’ambasciatore russo al Nebenzia, ha accusato la dirigenza ucraina per la escalation delle tensioni. Il “rifiuto netto” di Kiev di parlare direttamente con i leader separatisti nel Donbass (ha affermato) dimostra che l’Ucraina non intende adempiere alla sua parte degli accordi di Minsk. Per evitare la guerra, ha concluso, l’Ucraina deve essere costretta a porre fine alle sue “provocazioni“.

A conferma che La Russia riconoscerà l’indipendenza dell’intera regione di Donetsk e Luhanks nell’Ucraina orientale nella dichiarazione del numero due della Russia e presidente del Comitato per gli Affari post sovietici Leonid Kalashnikov.

Nonostante le dichiarazioni dei maggiori esponenti della propria nomenklatura la Russia vuole ancora impegnarsi sul piano diplomatico per il futuro dell’Ucraina. A dichiararlo, all’indomani del riconoscimento delle due repubbliche separatiste autoproclamate di Luhansk e Donetsk è stata Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca.

L’EUROPA

La Francia ha annunciato sanzioni mirate contro Mosca in risposta all’invio di truppe nella regione dell’Ucraina orientale. “Con i nostri partner europei, stiamo preparando sanzioni mirate contro coloro che hanno preso parte a questa decisione illegale“, ha dichiarato al Palazzo di Vetro l’ambasciatore francese alle Nazioni Unite, Nicolas de Riviere.

Dopo il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche secessioniste di Donetsk e Luhansk, “è evidente che prenderemo l’iniziativa di adottare delle sanzioni e ci riuniremo, al di là del forum sull’Indo-Pacifico con i colleghi europei per decidere insieme le misure da adottare“. Lo dice il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian (la Francia ha la presidenza di turno del Consiglio Ue), da Parigi, dove è in corso un forum dedicato all’area dell’Indo-Pacifico, cui partecipa anche l’Alto Rappresentante Josep Borrell. Dello stesso parere l’ambasciatore tedesco all’Onu Antje Leendertse, che ha sottolineato come Mosca abbia rivelato le sue vere intenzioni con l’ordine di dispiegamento nelle regioni orientali dell’Ucraina di quella che definisce una forza di peacekeeping. “Con i nostri alleati e partner adotteremo misure ferme ed adeguate in risposta alla violazione del diritto internazionale da parte della Russia che avrà gravi conseguenze economiche, politiche e geostrategiche“, ha affermato Leendertse

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