È arrivata agli inizi di febbraio, in Italia, la pillola antivirale contro il Covid di Pfizer chiamata Paxlovid* (è un inibitore della proteasi e ha un’efficacia dell’89% se somministrato entro i primi 3, massimo 5 giorni, nella progressione della malattia grave). Il farmaco orale può essere utilizzato per il trattamento di adulti con Covid essendo in grado di abbattere fortemente il rischio di ricovero in ospedale in soggetti che non richiedono ossigeno supplementare e che sono a maggior rischio di progressione verso una malattia grave.
L’Ema ha raccomandato di somministrarlo il prima possibile dopo la diagnosi ed entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi.
Paxlovid può dunque essere prescritto dai medici come trattamento domiciliare ai pazienti ad alto rischio al primo segno di infezione, aiutandoli potenzialmente a evitare malattie gravi che possono portare al ricovero in ospedale o persino alla morte in quanto la pillola Pfizer agisce a livello intracellulare sulla proteasi del virus SARS-CoV-2 inibendo la replicazione virale.
Almeno per ora, il medicinale è stato testato solo sugli adulti, quindi non è previsto per i bambini.
Insufficienza renale
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di Paxlovid per i pazienti con lieve (Classe A di Child-Pugh) o moderata compromissione epatica (Child-Pugh Classe B). Non deve invece essere utilizzato in pazienti con grave insufficienza epatica.
Non è necessario alcun aggiustamento della dose di Paxlovid per i pazienti sieropositivi all’Hiv o all’infezione da virus dell’epatite C (HCV) che stanno ricevendo ritonavir o cobicistat.
La struttura commissariale ha fatto sapere di aver già iniziato la distribuzione delle prime 11.200 pillole anti-Covid alle Regioni e alle Province autonome, nell’ambito del contratto finalizzato con Pfizer, d’intesa con il Ministero della Salute.
Il contratto prevede la fornitura complessiva di 600mila trattamenti completi nel corso del 2022, che verranno progressivamente distribuiti alle Regioni, non appena disponibili, secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Aifa.
* Il Molnupiravir, la pillola Merck, è però efficace solo al 30%, mentre Paxlovid ha un’efficacia dell’89% contro la malattia grave.