IL “TOTOMINISTRI” DEL GOVERNO MELONI

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, durante la conferenza stampa di Fratelli d’Italia per difendere la categoria dei balneari dalla direttiva europea Bolkestein, Roma, 23 febbraio 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Giorgia Meloni parlando sui social di “irreali ricostruzioni in merito a eventuali ministri” del governo di centrodestra ma con la promessa: “Dopo fallimentari gestioni come quella di Speranza & Co. vi assicuro che stiamo lavorando a una squadra di livello che non vi deluderà. Non credete alle bugie che circolano”.

Le indiscrezioni però non mancano, dagli incontri con Antonio Tajani di Forza Italia e Matteo Salvini della Lega è emerso che la squadra dovrà avere una quota “rassicurante” di personalità, sia dal punto di vista interno che sul piano internazionale. 

Del resto, la prassi costituzionale prevede che i ministeri chiave (Economia, Interni, Difesa, Esteri e Giustizia) vadano discussi e condivisi con il Capo dello Stato.

Questo, insieme, alla scelta dei presidenti di Camera e Senato, senza dimenticare le presidenze delle Commissioni parlamentari.

Per quanto riguarda la rappresentanza della Lega nel governo Meloni e il peso di Forza Italia dovrebbe essere identico, visto che hanno registrato lo stesso consenso.

Per questo la leader di Fratelli d’Italia non vuole attribuire più di un ministero “pesante” ad ognuno di questi partiti.

Considerazione per Fabio Panetta (ex dg di Bankitalia e ora nel board della Bce) con alternativa Domenico Siniscalco, ministro nel secondo e terzo governo Berlusconi.

Per quanto riguarda invece la Farnesina c’è Antonio Tajani (anche se potrebbe avere un ruolo in una delle due presidenze del Parlamento… con anche le aspirazioni di Ignazio La Russa), con Licia Ronzulli (FI) alla Salute o all’Istruzione. A proposito di Salute c’è anche Letizia Moratti che, pare, le sia stato offerto anche il dicastero dell’Innovazione.

Forza Italia punta su Anna Maria Bernini e Alessandro Cattaneo.

Guido Crosetto non ambisce a ruoli istituzionali (anche se potrebbe avere un ruolo chiave nel governo Meloni come sottosegretario o alla guida del ministero della Difesa).

C’è poi anche Adolfo Urso, che ha la presidenza del Copasir e potrebbe avere la delega per il controllo sui servizi segreti.

Infine c’è l’ipotesi di due vicepremier e si pensa ad un ruolo per Maurizio Lupi di Noi Moderati, ad esempio, ai Rapporti con il Parlamento.

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