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Gambling, la corsa al futuro passa anche per la legislazione

L’evoluzione del mondo del gambling e nello specifico del mondo delle scommesse sportive non riesce a essere seguita da un’evoluzione anche della normativa e della regolamentazione. Le associazioni di categoria e gli esperti del comparto gioco aspettano da tempo, infatti, che venga pubblicato il bando online con le nuove concessioni, barcamenandosi tra leggi e norme che non reggono il passo dei tempi.

E l’uragano che si è abbattuto sul settore insieme alla pandemia non ha fatto altro che mettere ancora più in risalto questa discrepanza, modificando il mercato e i comportamenti degli utenti. In questo panorama catastrofico, le scommesse sportive sono riuscite addirittura a crescere nel biennio che va dal 2019 al 2021. Il caso più eclatante è quello della Danimarca, dove il giro d’affari lordo ha toccato la quota dei 6 miliardi e 200 milioni di corone nel 2021. Complice il grande aggiornamento che c’è stato, che ha portato a siti, piattaforme smart e app versatili, ecco che tutti possono acceder in maniera veloce e semplice al mondo del gioco.

È proprio qui però che avviene la falla: il gambling va a grande velocità, le norme, la politica, le regole faticano a stargli dietro. Imprenditori e rappresentati di categoria chiedono a gran voce soprattutto due cose: che siano definiti per bene e in maniera univoca la durata e i costi della concessione dell’online e che possa essere garantita un’offerta paritetica e la contemporaneità degli eventi.

Come si legge su ItalCasino.net, per far fronte a queste incertezze normative e legislative, le aziende di gambling hanno dovuto per forza di cose investire sul marketing e sull’immagine del proprio brand. Nel corso del 2021 infatti molti casinò online del circuito legale di ADM hanno deciso di affidarsi a noti influencer, a volti famosi dello spettacolo o a personaggi legati al mondo dello sport. Una scelta che, nel massimo rispetto dei limiti imposti dal 2018 dal Decreto Dignità, ha permesso di aumentare la visibilità di questo settore.

Ma tornare veramente alla normalità e per ripartire nella crescita serve un riordino del settore che sia totale e completo. Un riassetto che controlli le certificazioni, che limiti e punisca i trasgressori, che normalizzi la concorrenza. Un’esigenza che si sta facendo sempre più impellente e necessaria. Perché il gambling ha cambiato pelle e ha cambiato anche velocità. Adesso devono farlo anche le leggi che lo circondano.

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