SI FERMA IL SETTORE DELL’AUTOTRASPORTO

In Italia la crisi energetica aumenta ed diventata sempre più preoccupante perché i prezzi della benzina e del diesel crescono in modo vertiginoso con il diesel, che è sempre costato meno del primo, supera e tocca quota 2 euro al litro nei self service. Questo accade perché su alcune tipologie di prodotti petroliferi vengono applicate le accise, delle imposte indirette che hanno sempre avuto un peso maggiore sul costo della benzina; la motivazione principale dell’aumento del diesel è da addebitare alla guerra russo-ucraina, con l’annuncio dell’embargo da parte di Stati Uniti e Regno Unito sui prodotti energetici provenienti da Mosca.

Tutto ciò ha messo in apprensione varie tipologie di categorie di trasporto, soprattutto su gomma, che ha subito diramato la notizia che da lunedì 14 marzo le aziende di autotrasporto sospenderanno i loro servizi “per causa di forza maggiore”, sta diventando una psicosi che comincia a farsi strada nelle menti degli automobilisti dui casa nostra alla pari dei cosiddetti scaffali vuoti che potrebbero verificarsi nei nostri supermercati proprio a seguito di tale sospensione.

La “causa di forza maggiore” è da imputare alla crescita esponenziale dei prezzi praticati alla pompa per i carburanti che rischia, a giusta ragione, di provocare panico e preoccupazione tra i consumatori.

Ed è proprio per questo che si scalda la protesta dei tir, autoarticolati, camion e tutta una serie di automezzi legati al trasporto “per strada” che servono per alimentare le varie produzioni delle tante attività commerciali ed industriale del nostro paese.

Per Trasportounito, l’associazione nazionale di categoria, non si tratta di uno sciopero quanto di un’iniziativa per coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.

E’ diventato virale sui social l’appello di un trasportatore che chiede di indire uno sciopero di quindici giorni, per bloccare l’arrivo dei generi alimentarie scatenare lo sconvolgimento dei programmi di acquisto delle persone e quindi con la conseguenziale corsa a fare scorte nei supermercati della penisola. 

Lapidario, invece, l’annuncio degli organizzatori della protesta in cui si enuncia che “Il messaggio deve arrivare a tutti perché siamo davanti ad una situazione insostenibile. Non solo il gasolio ormai arrivato a prezzi stellari, a pesare sulle nostre tasche ogni giorno ci sono anche l’aumento dei costi per i trasporti marittimi, quelli per la manutenzione del mezzo e la sostituzione degli pneumatici. Un salasso continuo ormai arrivato a livelli non più sopportabili “.

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