Una nuova minaccia al mondo:

la Corea del Nord spara missile intercontinentale verso il Giappone

La Corea del Nord di Kim Jong-un ha lanciato un “proiettile non identificato” verso il mar del Giappone, (come riferito dalle autorità militari di Seul); dunque, un segnale preoccupante che arriva a quattro giorni dalle ultime esercitazioni d’artiglieria fatte da Pyongyang e il lancio della scorsa settimana, che secondo Seoul sarebbe però fallito, di un apparente sistema missilistico a lungo raggio.

Pur non fornendo ulteriori dettagli, le prime indicazioni farebbero ipotizzare il test di un missile balistico a lungo raggio effettuato dal territorio della Corea del Nord verso il mar del Giappone. Il lancio del missile è stato confermato anche da Tokyo le cui fonti (del ministero della difesa) hanno riferito alla Nhk (la televisione pubblica giapponese) che il proiettile “sparato” da Pyongyang ha raggiunto un’altitudine di 6.000 km, ed è per questo che si potrebbe ipotizzare il lancio di un missile balistico intercontinentale.

Sempre il ministero della Difesa giapponese ha riferito che il missile (non identificato) lanciato dalla Corea del Nord sarebbe caduto a circa 170 chilometri dalle coste della prefettura di Aomori, a nord ovest del Paese, intorno alle 15:35 ora locale (7:35 ora in Italia) del 24.03.2022.

Il missile nordcoreano sarebbe finito all’interno della Zee giapponese, la “Zona economica” esclusiva del paese.

Il missile avrebbe volato per 71 minuti con una una gittata di 1.100 chilometri; un missile che sarebbe in grado di raggiungere gli Stati Uniti ed in particolare Guam (un importante hub militare statunitense nel Pacifico).

Un “chiaro segnale” agli Stati Uniti. Difatti, sono proprio gli USA il reale ‘obiettivo’ di Kim Jong-un, quindi, un chiaro segnale di escalation nelle tensioni tra il regime Nord coreano e Washington.

Il lancio del missile balistico intercontinentale non arriva casualmente, la “provocazione” di Pyongyang giunge infatti a ridosso di una data importante da celebrare, il 15 aprile, a 110 anni dalla nascita del fondatore dello Stato Kim Il Sung, nonno dell’attuale leader Kim Jong-un. E di missile intercontinentale ha parlato esplicitamente il presidente sudcoreano Moon Jae-in al termine della riunione del Consiglio sulla sicurezza nazionale, esprimendo preoccupazione e disappunto “per la violazione della moratoria autoimposta da Pyongyang” sui test e delle risoluzioni Onu

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