Dopo, almeno, un decennio di continua crescita la produzione di grano indiano quest’anno è in calo. Ed è proprio per questo che l’India ha proibito, con effetto immediato, le esportazioni di grano, affermando che la sicurezza alimentare della nazione era minacciata a causa delle intense ondate di calore e delle difficoltà di fornitura dei mercati internazionali per la guerra nell’area del Mar Nero.
Il grano indiano confluisce principalmente in poverissimi paesi confinanti.
Difatti, l’India ha affermato di essere ancora impegnata ad esportare grano verso quei “paesi in via di sviluppo vicini e vulnerabili che sono colpiti negativamente dagli improvvisi cambiamenti nel mercato globale del grano e non sono in grado di accedere ad adeguate forniture di grano”.
Questo è dovuto all’improvviso aumento dei prezzi alimentari globali del grano derivante da molti fattori, a seguito del quale la sicurezza alimentare dell’India, dei paesi vicini e di altri paesi vulnerabili è a rischio”.
L’avviso è stato pubblicato venerdì sulla gazzetta governativa dalla Direzione del commercio estero indiano dove la preoccupazione è massima dal momento in cui il protezionismo alimentare dilaga per una serie di eventi climatici e la guerra che coinvolge due fra i principali produttori mondiali di cereali.
Le nazioni più povere nazioni del sud est asiatico che usufruiscono del grano indiano sono: Bangladesh, Nepal, Yemen, Sri Lanka, Afganistan, Quatar, Indonesia, Oman e Malaysia