Violenza in Italia… violenza contro le donne

In Italia, la violenza contro le donne è un problema significativo. Secondo i dati del Ministero della Salute, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subìto una forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita.

In Italia ci sono ben quattrocentosessanta quattro (464) case rifugio che ospitano oltre tre mila (3000) donne vittime di violenza. Sono in aumento anche i figli accolti, (circa 2.900 nel 2023, erano 2.670 nel 2022). Soltanto 10 case rifugio non accolgono i figli delle donne.

Sono di più le donne ospitate nel nord-est (1,5 per 10mila donne), nel Nord-ovest (1,2 per 10mila donne) e nelle isole (1,0), rispetto al centro e al sud (entrambe 0,7 per 10mila donne), rispetto al valore di 1,0 del totale Italia.

Il 97,6% delle case rifugio riceve fondi pubblici, il 2,4% invece attinge solo a fondi privati e si conferma elevata la specializzazione delle case in tema di violenza di genere (il 74% dei gestori ricopre questa funzione da più di 13 anni e il 93,1% del personale ha seguito un percorso di formazione).

Violenza contro le professioni sanitarie

Tra le professioni più colpite, quelle sanitarie e assistenziali rappresentano quasi il 60% dei casi.1 

La violenza contro medici e infermieri è un problema crescente in Italia, nel 2024, le aggressioni fisiche e psicologiche nei confronti di professionisti sanitari sono aumentate del 33% rispetto all’anno precedente. 

Nel 2025, il fenomeno si è ulteriormente aggravato, con un incremento del 37% nei primi tre mesi dell’anno rispetto al 2024, con quasi 6.500 episodi di violenza. Questi dati indicano che la situazione è in continuo peggioramento e che le minacce, gli sputi, i pugni e persino le minacce con armi da fuoco sono diventati una realtà quotidiana per il personale sanitario.

Violenza alle straniere

Uscire dalla violenza per una straniera è più difficile. L’esplorazione dei dati europei disponibili evidenziano che per quanto riguarda le donne migranti, le non-cittadine dei paesi di residenza mostrano tassi più alti rispetto alle cittadine: 27% contro 22% per violenza fisica e/o sessuale da qualsiasi partner; 54% contro 43% per violenza psicologica; 27% contro 21% per violenza fisica o sessuale da non-partner. In Italia le donne straniere subiscono una violenza simile alle donne italiane, ma spesso da parte del partner o dell’ex partner.

Sono ben 1084 le violenze sessuali avvenute nel primo trimestre di quest’anno… un dato allarmante che mette sotto la lente d’ingrandimento un fenomeno davvero raccapricciante che vede in prima fila l’esigenza di leggi più restrittive verso chi commette questi reati in quanto sono le donne le vittime di queste violenze gratuite. Rimane la mancata solidarietà di forze politiche che “votate” ad un garantismo di maniera stanno solo favorendo comportamenti che vedono l’elemento debole della società soccombere ala violenza … soprattutto sessuale.

Raccontiamo solo le ultime vicende raccapriccianti che vedono soprattutto le donne “protagoniste” in negativo di violenza cui bisogna intervenire con decisione e fermezza.  

Queste violenze si potevano prevenire?

La 25enne Gaia è stata picchiata dall’ex fidanzato che l’ha aggredita insieme a due complici nel belvedere di Pozzuoli: è viva per miracolo… il fidanzato ha provato a gettarla nel vuoto.

Si è consumato a Busto Arsizio una violenza sessuale inaudita su una 14enne, stuprata da parte di un 21enne residente a Rozzano (Milano) che sarebbe di origini nordafricane conosciuto sui social. “Lei piangeva e tremava”, il racconto di un testimone prima che l’autombulanza lo trasportasse in ospedale.

Il ventunenne nordafricano è accusato di violenza sessuale aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni con agenti della polizia locale che sarebbero riusciti a mettere le manette all’aggressore solo dopo l’arrivo di rinforzi, dato che il giovane avrebbe opposto una resistenza violenta.

Sull’autopsia di Ilaria Sula si sono stati evidenziati dettagli macabri in quanto Mark Samson l’assassino l’avrebbe aggredita e picchiata prima di accoltellarla a morte ed ucciderla lo rivelano gli esami dell’autopsia sul corpo della ventiduenne.

Undicenne violentata da un pluripregiudicato già condannato per violenza sessuale e mai dichiarato pericoloso… ed uscito il giorno prima dal carcere.

Disabile sequestrata per rubarle 60 euro. Il racconto choc di Barbara, 60 anni, costretta da un ictus sulla sedia a rotella: aggredita per pochi euro.

Femminicidio in via San Giovanni Bosco a Samarate, provincia di Varese, 57enne, Teresa Stabile, uccisa a coltellate dal marito (il 57enne Vincenzo Gerard) che la stava aspettando nel cortile della villetta in cui vivevano; la coppia era in fase di separazione. Il marito fermato col teser. Per la vittima non c’è stato nulla da fare ed è morta poco dopo l’arrivo in ospedale a Legnano.