I tre aggressori, rispettivamente di 14, 15 e 16 anni, già noti alle forze dell’ordine per atti vandalici, lo avrebbero convinto a seguirli fingendosi amici, portandolo in un appartamento a Torino senza adulti presenti, dove gli hanno sottratto il telefono cellulare, lo hanno chiuso in bagno per ore, lo hanno picchiato, rasato a forza, bruciato con una sigaretta sulla caviglia e costretto a immergersi nell’acqua gelida del fiume Dora.
Il minore è stato infine lasciato davanti alla stazione di Porta Nuova, dove gli è stato restituito il telefono e ha potuto chiamare la madre.
La Procura dei minori di Torino, guidata dalla procuratrice Emma Avezzù, ha aperto un’indagine per sequestro di persona e violenza privata, e ha sequestrato i telefoni dei tre indagati, che potrebbero contenere video delle violenze, anche se non è ancora confermato un abuso sessuale.
La madre della vittima ha denunciato l’accaduto sui social, esprimendo il suo dolore e chiedendo giustizia.
Il ragazzo, residente tra Moncalieri e Torino, è stato convinto a non recarsi dal nonno, dove avrebbe dovuto passare la notte, ma a seguire i tre coetanei.
La madre ha riferito che il figlio è stato minacciato con un cacciavite e chiuso in una stanza con la porta bloccata da una catena.
La procuratrice Emma Avezzù ha inviato un messaggio ai tre indagati: “Sappiamo chi siete, presentatevi con un avvocato e raccontate quello che è successo”.
Si indaga sulla possibilità che i tre abbiano girato un video delle violenze, anche se tale circostanza non è ancora agli atti della denuncia.



