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Un progetto da 13,5 miliardi l’attuazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Sarà davvero il rilancio del Sud?

Matteo Salvini, Ministro delle infrastrutture, ha annunciato il via libera ufficiale al progetto del ponte sullo Stretto di Messina, difatti il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il via libera del Mase ha dato il via libera ufficiale al progetto del ponte 

Il ponte sullo Stretto entra così nella fase operativa, sostenuto da fondi già allocati e da stime che lo indicano come snodo economico tra Sud Italia e sistema europeo, di fatto il Il ponte rientra nel più ampio piano di potenziamento delle infrastrutture del Sud Italia e della rete europea Ten-T.

Secondo Il Ministro delle Infrastrutture Salvini, superati gli ultimi visti tecnici, i cantieri dovrebbero partire “entro l’estate” 2025. La conferma del Mase segna il completamento della fase istruttoria ambientale del progetto.

L’amministratore delegato Pietro Ciucci ha sottolineato che il progetto definitivo è stato aggiornato secondo le norme vigenti e che i costi sono “… trasparenti, senza rischio di incompiuto”. Sempre l’ad Ciucci afferma ancora che con l’ok del Cipess (Comitato interministeriale) del marzo 2025 ha stabilito che il progetto definitivo, con il Piano Finanziario approvato dimostra che l’opera è completamente finanziata.

Con il governo che evidenzia i benefici attesi per il territorio e il Ministro Salvini parla di un “indotto economico incredibile” e di un nuovo volano per i trasporti, auspicando che l’alta velocità arrivi fino a Reggio Calabria.

Il progetto del ponte ha un costo complessivo di circa 13,5 miliardi di euro.

La legge di bilancio 2025 ha stanziato 13,532 miliardi, ripartiti tra varie fonti.

Secondo i dati ufficiali, la copertura finanziaria è così suddivisa:

  • circa 6,96 miliardi dal bilancio statale;
  • 4,6 miliardi da fondi dello Sviluppo e Coesione nazionali (Fsc);
  • 1,6 miliardi da Fsc dedicati a Sicilia e Calabria;
  • 370 milioni di aumento di capitale di Stretto di Messina spa.

Queste sono risorse che coprono l’intero costo dell’opera, stimato su base aggiornata (senza oneri aggiuntivi rispetto ai piani finanziari già previsti).

Il ponte prevede una campata centrale di oltre tre (3) km con due torri da quattrocento (400) metri con collegamenti stradali e ferroviari integrati avente dimensioni e caratteristiche che ne fanno l’infrastruttura sospesa più lunga al mondo.

L’impatto economico del ponte sul Sud Italia secondo un’analisi commissionata da Unioncamere Sicilia (Uniontrasporti/Openeconomics) stima che durante la fase di cantiere il ponte genererà un contributo di 23,1 miliardi di euro al pil e circa 36.700 posti di lavoro stabili.

Lo studio parla anche di un valore attuale netto positivo di 1,8 miliardi (rapporto benefici/costi 1,2) e oltre 10,3 miliardi di maggiori entrate fiscali per lo Stato grazie all’opera.

L’infrastruttura si incastra nel corridoio transeuropeo “Scandinavo-Mediterraneo” come l’ultimo pezzo di un puzzle pensato decenni fa e riesumato tra entusiasmi e perplessità. Secondo le stime ministeriali il cantiere durerà circa sette (7) anni, durante i quali saranno realizzate anche opere di raccordo ferroviario e stradale ai centri urbani.

Per garantire regolarità e trasparenza, è stato istituito un organismo di vigilanza antimafia sui lavori, con prefetture e istituzioni locali a monitorare l’esecuzione.