TRUMP VUOLE LA GROENLANDIA… (Il nuovo governo della Groenlandia dice NO!!!!)

La Groenlandia risponde picche a Vance nel giorno della sua “controversa” (con consorte) visita alla base spaziale Usa di Pituffik (proprio in Groenlandia).

Il nuovo governo di coalizione, in chiave anti-Trump, è guidato dal moderato Jens-Frederik Nielsen, leader di Demokraatit, (il partito più grande che ha triplicato la sua rappresentanza a 10 seggi nelle elezioni dell’11 marzo c.a.).

Nielsen aveva esortato gli altri partiti a formare un ampio governo di coalizione per mostrare unità di fronte alla minacciosa campagna del Presidente americano per annettere il territorio semiautonomo danese infatti quattro sui cinque partiti, che controllano il 75% dei seggi (ossia 23 sui 31 dell’Inatsisartut, il Parlamento unicamerale locale) hanno aderito a tale richiesta.

L’unico a restare fuori è il partito Naleraq, i sovranisti più vicini agli Stati Uniti, sostenitori di un referendum indipendentista immediato.

Nielsen sebbene ha una posizione favorevole alla secessione dalla Danimarca rimane attendista per un futuro del Paese nell’ambito degli Stati Uniti.

Sebbene il nuovo governo ha incassato subito le congratulazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen…  il problema rimane… anche se la visita del vicepresidente JD Vance e la moglie Usha, accompagnati dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e da sua moglie Julia Nesheiwat, dal segretario all’Energia Chris Wright e dal senatore dello Utah Mike Lee è un viaggio che è stato ridimensionato dallo stesso JD Vance che ha ufficializzato la sua presenza legata ad una popolare gara di slitte trainate da cani, quindi… senza alcun invito da parte delle autorità della Groenlandia.

Vance è stato il primo vicepresidente Usa a visitare l’isola e il più alto dirigente americano dopo il viaggio di Don Jr, il figlio maggiore del presidente americano anche se le sue dichiarazioni sono state quelle di attaccare i leader danesi per non aver fatto «un buon lavoro» e aver «investito poco» in Groenlandia per difenderla dalla crescente pressione russa e cinese.

Questo anche se Donald Trump aveva affermato che con tono intimidatorio «Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza internazionale: penso che capiranno, altrimenti glielo spiegheremo».

Un disegno annessionistico che in fondo ricalca quello di Putin in Ucraina, con l’aggravante che qui si tratta di un Paese Nato alleato.