Per Trump il 2 aprile è “giorno della liberazione” … a cominciare dal “settore auto”, che a detta del Tycoon, la nuova tassazione sulle importazioni, perché in questo modo gli statunitensi compreranno più auto fatte negli Usa...
Comunque nel settore auto, da indiscrezioni, Trump avrebbe chiesto alle dirigenze dei grandi gruppi automobilistici che operano negli Usa, tra cui anche Stellantis (che ha negli Stati Uniti diversi stabilimenti…), di non alzare i prezzi… (“speculando in merito”… la Ferrari ha aumentato i prezzi di listino negli Stati Uniti del 10%. Pur non essendo del gruppo Stellantis, Ferrari è comunque di proprietà di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, azionista di maggioranza del colosso dell’auto).
Comunque sia l’Europa è pronta alla ritorsione dopo i primi annunci di aumento tariffe doganali da parte del governo degli Usa (… in parallelo, proseguono le trattative per attenuare i dazi ed evitare che questi compromettano le relazioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico), mentre vi è una dura risposta del Canada con il nuovo primo ministro canadese Mark Carney, (che ha sostituito Justin Trudeau), che ha pronunciato un durissimo discorso con cui ha di fatto dichiarato: “Il vecchio rapporto tra Canada e Usa, basato sull’integrazione delle nostre economie e sulla collaborazione militare è finito. Dobbiamo immaginare un nuovo sistema produttivo”.
La reazione di Corea del Sud e Giappone invece hanno spinto i propri interessi verso la Cina; difatti i due Paesi hanno ripreso i colloqui per una maggiore integrazione degli scambi commerciali con Pechino (che sembravano completamente interrotti da cinque anni). Corea e Giappone sono tra i più grandi produttori di auto al mondo, con aziende come Hyundai, Honda, Nissan e soprattutto Toyota.
La questione della Groenlandia è al centro dell’interesse di Trump che ha affermato, senza tanta diplomazia, che entro la fine del suo mandato, gli Stati Uniti annetteranno la Groenlandia. Il presidente ha detto che tenterà una via non violenta, ma che non è escluso l’intervento dell’esercito americano contro il territorio che (ricordiamolo) fa parte della Danimarca… (Anche se sull’isola di recente ci sono state elezioni che hanno confermato un governo che ha un programma basato sul respingimento dei tentativi di annessione americani). Inoltre
Un disegno annessionistico che ha l’aggravante che si tratta, riguardo la Danimarca, di un Paese Nato suo alleato.