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Trump e i dazi… con la Commissione europea che si è detta fiduciosa di poter raggiungere un accordo

Donald Trump ha recentemente intensificato la sua posizione nei confronti dell’Unione Europea riguardo ai dazi commerciali, accusando l’UE di comportamenti scorretti nel commercio internazionale.

La minaccia di Trump include l’imposizione di dazi del 10% sulla maggior parte dei prodotti europei, del 25% su auto e componenti made in UE, e del 50% su acciaio e alluminio. Inoltre, gli Stati Uniti stanno valutando di estendere le tariffe ad altri settori strategici come quello farmaceutico, dei semiconduttori e degli aerei.

 La scadenza per un accordo tra Stati Uniti e Unione Europea era fissata al 9 luglio 2025, ma la Casa Bianca ha aperto la possibilità di una proroga, sebbene non vi sia ancora una decisione ufficiale in merito.

L’UE sembra divisa su come procedere: Germania e Italia sono più inclini a un accordo rapido, mentre la Francia mostra maggiore resistenza. L’Italia, in particolare, pur favorevole a un accordo, chiede che eventuali asimmetrie vengano debitamente compensate, soprattutto nei settori dell’acciaio e dell’alluminio dove le tariffe americane sono particolarmente elevate.

Trump ha anche legato la questione dei dazi alla tassa sui servizi digitali (Digital Services Tax) introdotta dal Canada, che considera un “attacco diretto e sfacciato” agli Stati Uniti. Questo ha portato alla cessazione immediata delle discussioni commerciali con il Canada, con possibili ripercussioni anche sulle relazioni con l’UE.

Nonostante le tensioni, la Commissione europea si è detta fiduciosa di poter raggiungere un accordo prima della scadenza del 9 luglio per evitare un’escalation economicamente dannosa.