Una telefonata, quella tra Trump e Putin, che oltre a mettere in contatto due realtà politiche diverse ha come scopo, almeno da parte del Presidente americano, di bloccare una guerra che ha portato l’occidente (Nato in primis) a misurarsi in un teatro di guerra dove, con il sacrificio ucraino, non ha trovato la Russia così impreparata come si pensava che fosse e che anzi ha dato prova della scarsa capacità della stessa organizzazione militare Nato di incidere positivamente in uno scenario di guerra “reale”.
Pertanto una pace dove la “realpolitik” diventa l’unico strumento per uscire fuori da un pantano che la vecchia amministrazione americana di Biden si è cacciato…è il minimo che si possa fare e con uno sforzo anche “diplomatico” (per non dire per… “salvare la faccia”) da parte americana sembra il minimo … prima che la situazione sfugga dalle mani (con lo “sfondamento” del fronte ucraino da parte dei russi).
La telefonata storica tra Trump e Putin è stata preceduta da una serie di iniziative diplomatiche (tra cui una chiamata di Trump con Zelensky) ed una serie di contatti telefonici con i vari leader europei, tra cui la Premier italiana Giorgia Meloni.
I Leader europei, ricordiamolo, esclusi sinora dalle trattative tra Trump-Putin-Zelensky hanno espresso il loro sostegno a Trump anche se hanno esortato il Presidente americano ad essere fermo con Putin e a sostenere gli sforzi per la pace in Ucraina.
Il presidente ucraino oltre ad esprimere la sua disponibilità a negoziati diretti con la leadership russa e lo stesso Putin ha chiesto a Trump di essere consultato (personalmente) prima di prendere le “eventuali” decisioni del caso.
La telefonata tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il Presidente russo Vladimir Putin, descritta come “franca e molto utile”, è durata oltre due ore in una conversazione dove i due leader hanno discusso la possibilità di un cessate il fuoco in Ucraina con l’intendimento comune di trovare una soluzione “plausibile”, sottolineando la necessità di compromessi e negoziati diretti tra Mosca e Kiev. Putin a sua volta ha ribadito che un cessate il fuoco è possibile, ma devono essere la risultanza di “accordi accurati e duraturi dopo aver eliminato le cause della crisi” e solo dopo che Russia e Ucraina avranno trovato compromessi adeguati sulle eventuali “concessioni territoriali” da parte ucraina.