Sebbene in Italia crescono le richieste di ristorazione “fuori casa” quasi ventimila locali, addetti alla ristorazione, chiudono… mentre la metà sono le richieste di apertura di nuovi “punti” di ristorazione come messo in evidenza dalle nuove iscrizioni alle Camere di Commercio.
Sempre nel 2024 sono stati spesi 96 miliardi di euro in pasti fuori casa, una cifra ragguardevole che cozza con le condizioni strutturali del settore con i prezzi medi sono cresciuti del 6% rispetto al 2023 e del 19% rispetto al 2020.
Se le città del sud mantengono il passo con Palermo e Napoli che chiudono l’anno in positivo, assieme a Firenze, il resto d’Italia se la vede male con Roma con cinquecento attività in meno, segue Milano con oltre duecento attività chiuse e con Bologna con oltre centocinquanta attività in default.
Così succede che mentre i locali che rimangono aperti consolidano la loro attività imprenditoriale sulla ristorazione con menù semplici, filiera corta e un’esperienza riconoscibile. I piccoli imprenditori non sono in grado di sostenere le spese che nel frattempo sono aumentate in termini di affitti, costi della materia alimentare oltre quelli inerenti… addirittura a “scarsità di personale” …
Rilevante è la presenza delle strutture della ristorazione sui social con collaborazioni “freelance” come i social media manager con figure professionali che gestiscono la presenza di un brand sui social network, sviluppando strategie di contenuti e interagendo con il pubblico online.
Molto forte la presenza sui social, che richiede però nuove capacità e collaborazione con freelance come i social media manager. I risultati, in molti casi, sono positivi e creano veri e propri fenomeni di viralità. Strutture che si occupano di ideare e mettere in atto una strategia di contenuti all’interno del piano marketing aziendale,
Il mondo cambia e con esso anche gli elementi che stimolano la ristorazione. Siamo pronti a comprenderne il significato e a “propagandarlo” …
