Roma – Un vero e proprio tour de force diplomatico attende la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una delle settimane più delicate e strategiche per i rapporti transatlantici. Mercoledì 17 aprile, Meloni sarà a Washington per un bilaterale ad alta tensione con il Presidente Donald Trump, mentre il giorno seguente – giovedì 18 – accoglierà a Palazzo Chigi il vicepresidente degli Stati Uniti, James David Vance, in visita ufficiale a Roma fino al 20 aprile.
Un’agenda fitta di appuntamenti che si preannuncia cruciale, anche alla luce dei colloqui preliminari che la Premier ha già avuto nei giorni scorsi con i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e quello della Difesa, Guido Crosetto.
Sul tavolo: dazi, difesa, Ucraina e Medio Oriente
Al centro del bilaterale nello Studio Ovale ci sarà la proposta italiana di costruire un’area economica comune tra Stati Uniti e Unione Europea, basata sul principio dello “zero dazi, zero tassi”. Un progetto ambizioso – fortemente voluto da Meloni – che punta a scongiurare una nuova guerra commerciale e a consolidare un grande mercato unico occidentale.
Tuttavia, secondo fonti vicine al dossier, Trump avrebbe già espresso forti perplessità sulle proposte dell’UE in materia di allentamento dei dazi sull’alluminio, segnalando una certa freddezza sulla prospettiva di liberalizzazione commerciale avanzata da Bruxelles e sostenuta da Roma.
Il confronto non si limiterà però ai temi economici. Ucraina, Medio Oriente e difesa comune saranno altri pilastri del dialogo. L’Italia ribadirà il proprio impegno nel rispettare gli accordi presi in sede NATO, in particolare l’aumento della spesa militare fino a raggiungere il 2% del PIL, come richiesto dall’alleanza atlantica.
L’ombra della geopolitica e la posta in gioco
L’incontro tra Meloni e Trump arriva in un momento di forti tensioni internazionali, tra l’incertezza sul conflitto ucraino, la crescente instabilità in Medio Oriente e il delicato equilibrio nei rapporti tra USA ed Europa. Non è un caso che la visita sia stata paragonata, negli ambienti di Palazzo Chigi, a “una notte prima degli esami”: l’atmosfera è quella delle grandi occasioni, ma anche delle grandi responsabilità.
Se da un lato Meloni punta a rafforzare il legame con Washington, dall’altro dovrà saper giocare su più tavoli, mantenendo compatta la posizione europea e cercando al contempo di ottenere margini di manovra sui dossier più caldi, a partire dai dazi.
L’incontro con il vicepresidente Vance il giorno successivo completerà il quadro della missione diplomatica: un’occasione importante per proseguire il dialogo avviato con Trump e ribadire la centralità dell’Italia nel contesto atlantico.