Tra Meloni e Macron scambio di abbracci e larghi sorrisi, la premier italiana accoglie il capo dell’Eliseo per discutere di temi europei e per un rafforzamento della cooperazione Roma-Parigi, dopo le frizioni delle ultime settimane. Bilaterale durato tre ore per un atteso incontro bilaterale, cui è seguita una cena di lavoro.
Dopo il cerimoniale di rito i due leader sono saliti al primo piano, dove il programma prevedeva un incontro bilaterale. Incontro che è stato molto lungo, quasi tre ore. Dopo la cena di lavoro, allargata alle delegazioni, il presidente francese ha lasciato Palazzo Chigi per rientrare a Parigi.
L’incontro a Palazzo Chigi si è svolto per rafforzare l’“Impegno per una Unione più forte, forti convergenze, sostegno incrollabile all’Ucraina” con “L’Italia e la Francia, fedeli al loro ruolo di Nazioni fondatrici della costruzione europea, intendono rafforzare il loro impegno comune per un’Europa più sovrana, più forte e più prospera, soprattutto orientata alla pace e capace di difendere i propri interessi e di proteggere i propri cittadini” si legge nel comunicato congiunto concordato da Roma e Parigi dopo il bilaterale.
L’incontro a Palazzo Chigi fra Giorgia Meloni e Emmanuel Macron a riporto delle note ufficiali “ha evidenziato forti convergenze sull’agenda europea per la competitività e la prosperità, da attuare in modo ambizioso e accelerato, sulla semplificazione normativa, sugli investimenti pubblici e privati, sull’energia e sulla piena applicazione del principio di neutralità tecnologica e, più in generale, sulle condizioni necessarie a far concorrere le imprese europee ad armi pari. Ciò vale anche per i settori in transizione, come l’industria automobilistica e siderurgica, che richiedono un forte impegno europeo, nonché per i settori più avanzati, come l’intelligenza artificiale, le fonti di energia de-carbonizzate rinnovabili come il nucleare, e lo spazio, dove i nostri interessi bilaterali ed europei sono collegati”.
Il comunicato continua con: “Francia e Italia sono inoltre determinate a collaborare nella preparazione del prossimo Consiglio europeo e, più in generale, sul prossimo quadro finanziario pluriennale, sulla migrazione, sull’allargamento e sulle riforme” … A più di tre anni dall’inizio dell’aggressione russa e all’indomani dei colloqui tra Ucraina e Russia di Istanbul, il sostegno incrollabile e senza esitazioni di Francia e Italia all’Ucraina è ancora più necessario per raggiungere una soluzione equa e duratura, presupponendo al contempo un ambizioso cambiamento di scala nella difesa europea, sia in termini di investimenti che di sostegno alla base di difesa industriale e tecnologica europea.
L’incontro ha inoltre offerto l’opportunità di affrontare altre questioni di sicurezza di rilievo per l’Europa, in particolare in Medio Oriente e in Libia, e di coordinare le proprie posizioni in tema di relazioni transatlantiche, nonché sulla sicurezza economica e commerciale dell’Unione Europea. In questo contesto, il presidente della Repubblica francese e il presidente del Consiglio italiano hanno deciso che il prossimo vertice bilaterale avrà luogo in Francia all’inizio del 2026, anche con l’obiettivo di valutare e aggiornare il programma di lavoro che specifica gli obiettivi della cooperazione bilaterale previsti dal Trattato del Quirinale, entrato in vigore nel 2023, in numerosi ambiti settoriali, con particolare attenzione ai giovani.
Altra dichiarazione precedentemente rilasciata dal Ministro francese per gli Affari europei, Benjamin Haddad intervistato ai microfoni di CNews nel giorno della visita a Roma: “L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione europea, con cui abbiamo enormi cose in comune, interessi comuni. Rispettiamo l’Italia, rispettiamo i suoi leader e la signora Meloni. Abbiamo bisogno di lavorare”, Haddad ha inoltre aggiunto che Italia e Francia “sono due Paesi amici, due Paesi alleati, che hanno tanto da costruire insieme”, incluso, “nel momento geopolitico che stiamo vivendo”.
Il Ministro Haddad ribadisce ancora che la seconda e la terza economia della zona euro devono avanzare unite su temi come la “tutela della nostra industria, la competitività della nostra economia” ma anche la protezione della nostra agricoltura e la tutela della Pac. “Unite da profondi legami storici, economici, culturali, Francia e Italia, hanno spesso ottenuto importanti risultati in Europa, quando hanno agito all’unisono, come nel 2020, quando in piena pandemia venne adottato il piano di rilancio #NextGenerationEU”.
Dopo il secondo mandato di Donald Trump come presidente Usa che ha lasciato l’Europa più sola nel contrasto alle minacce di Mosca e rispetto al sostegno a Kiev in ambito Nato il presidente francese si è fatto paladino, insieme a Londra e Berlino, della cosiddetta “coalizione dei volenterosi” gruppo di Stati pro-Ucraina, disposti a fornirle garanzie di sicurezza nell’ambito di una forza di interposizione di pace (tradotto, soldati), quando e se venisse siglato il cessate il fuoco con la Russia”.
Ma la distanza tra Meloni e Macron si misura anche sul Medioriente e il dramma di Gaza e su una condanna, nel secondo caso più esplicita e formale, dell’azione del governo israeliano contro la popolazione civile palestinese.
Il massimo punto di divergenza tra Meloni e Macron si è avuto in un altro contesto, un vertice europeo allargato a 20 Stati non membri dell’Ue è stato il vertice della Comunità politica europea a Tirana Il 17 maggio scorso, cui ha partecipato anche il presidente ucraino… nel vertice di Tirana, Meloni, pur avendo sempre confermato dall’inizio del suo mandato a Palazzo Chigi il sostegno, economico e militare, di Roma all’Ucraina, invasa dalla Russia: “L’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe”.
Atteggiamentoitaliano a cui Macronrispose: “Credo che ci sia un errore di interpretazione, la discussione che abbiamo avuto era per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina, non c’è stata una discussione sull’invio di truppe”.
Con l’incontro a Roma con la relativa cena di lavoro forse serviranno, per il futuro a chiarire idee e pensieri in modo da spiegare meglio le rispettive posizioni. Meloni, da quello che è filtrato, ha chiesto al capo dell’Eliseo durante il colloquio “pari dignità” al collega francese, “se si vuole andare d’accordo”.
Macron è ripartito senza dichiarazioni alla stampa.