La Unione Europea vorrebbe che nel 2035 entrassero in circolazione il circuito unico elettrico mettendo a bando i motori a benzina e diesel.
Comunque sia non tutta la opinione pubblica europea ritiene che tale dato possa essere una scelta accettabile e condivisibile. Così si assiste a “frenate parziali” da parte di paesi comunitari che esprimono forti perplessità in merito.
L’Italia si esprime con oltre il cinquanta per cento di negazionisti con l’accompagno (si fa per dire…) di Germania e Francia (anch’esse sul fronte del “no grazie”) anche se il primato va all’Austria, dove ben un oltre sessanta per cento degli intervistati che vorrebbe rinviare o cancellare del tutto le prospettive inerenti all’”elettrico”.
Con un elettrico che stenta a rappresentare una vera alternativa ai motori tradizionali allora ci si domanda: dove andremo a finire?
C’è, sicuramente, una questione di portafoglio, in quanto la maggior parte degli italiani (e anche le persone delle altre nazioni europee) non sono disposti ad investire in auto più costose del dovuto, in quanto oggi le full electric costano parecchio, oltre a considerare che più di qualcuno ha dubbi sulla loro produzione, batterie e smaltimento quali fonti di inquinamento più delle auto a benzina o diesel.
Un pensiero va sicuramente a quel rapporto di fiducia che manca negli eventuali acquirenti delle auto elettriche… una fiducia che forse si è persa nel corso di campagne informative non all’altezza della situazione.
Comunque sia bisognerà porsi il problema e considerarlo in maniera meno speculativa e più competitiva… innanzitutto come mercato e propendere per una maggiore sicurezza del prodotto di quanto oggi si riesce a profondere nella opinione pubblica italiana ed europea.