Si è conclusa a Mosca la parata, del “Giorno della Vittoria”, per gli ottanta (80) anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, nella Piazza Rossa, dove c’è stata la sfilata militare che celebra il giorno della “vittoria sul nazifascismo”.
In tribuna con Putin oltre 26 capi di Stato e di governo stranieri, tra cui il cinese Xi Jinping, il presidente brasiliano Lula, l’egiziano El-Sisi, il serbo Vucic, il venezuelano Maduro e il cubano Diaz-Canel… per la Ue l’unico presente è il primo ministro slovacco Robert Fico (che per questo ha subito un duro attacco da parte dell’alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas per la Unione Europea).
Hanno sfilato assieme ai contingenti militari russi anche unità della Cina, dell’Egitto, del Vietnam e della Birmania con Putin che alla fine della parata va a salutare e ringraziare il comandante delle forze nordcoreane che hanno partecipato alle operazioni per respingere oltre frontiera le truppe d’invasione ucraine nella regione di Kursk.
Per l’eccezionale occasiona Putin che ha ordinato una tregua “umanitaria” con l’Ucraina durante le festività, con Kiev che ha però liquidato la tregua come una farsa definendo gli eventi in Russia una “parata di cinismo” e ha avvertito di non poter garantire la sicurezza dei leader mondiali presenti.
Per Putin la parata del 9 maggio 2025 è anche diventata un palcoscenico di “eccezione” per mostrare in mondovisione che la Russia non è isolata, come vuol far credere la propaganda occidentale, e che da tre (3) anni dopo l’avvio del conflitto ucraino le conseguenti sanzioni occidentali non hanno avuto alcun effetto sulla tenuta economica e militare della Russia.