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La guerra tra Israele e Iran è in corso senza risparmio di colpi difatti si caratterizza con intensi attacchi reciproci che hanno avuto luogo nelle ultime 48 ore.

L’Iran ha lanciato una triplice raffica di missili balistici contro città israeliane, tra cui Tel Aviv e Gerusalemme, causando una vittima (donna) e oltre 60 feriti.

La caratterizzazione dell’attacco missilistico iraniano si è concretizzato in una serie di azioni con lanciato tre ondate di missili balistici, alcuni dei quali hanno superato le difese aeree israeliane, causando esplosioni e incendi a Tel Aviv e Gerusalemme; inoltre l’Iran ha rivendicato l’abbattimento di due aerei israeliani e la cattura di una pilota donna, informazioni smentite da Israele.

L’Iran ha confermato la morte di 78 persone e 320 feriti a causa degli attacchi israeliani, definendo le azioni di Tel Aviv come “atti di terrorismo di Stato” e come una “violazione del diritto internazionale“. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha invitato il popolo iraniano a rimanere unito e ha promesso una risposta “risoluta” a Israele dichiarando di essere pronto a combattere per anni.

A sua volta, come rappresaglia Israele, nell’operazione denominata “Rising Lion“, ha colpito diversi siti nucleari e militari iraniani, tra cui l’aeroporto di Tabriz (distruggendolo) e l’impianto nucleare di Natanz. L’attacco ha causato la morte di 78 persone, tra cui il consigliere politico di Khamenei, il capo di stato maggiore e alcuni scienziati iraniani.

Israele ha condotto una massiccia offensiva su infrastrutture nucleari e militari iraniane, tra cui il quartiere di Pastour a Teheran, dove si trovano la residenza del presidente Masoud Pezeshkian e quella della Guida Suprema Ali Khamenei.

Netanyahu ha dichiarato che l’offensiva proseguirà per giorni e che “Israele è in guerra con l’Iran” ed affermando che questa è solo l’inizio e che Israele continuerà a operare fino a quando non saranno raggiunti gli obiettivi della guerra

Gli Stati Uniti hanno negato ogni coinvolgimento nell’attacco israeliano, ma in contemporanea hanno iniziato a spostare navi da guerra verso il Medio Oriente per proteggere le truppe americane e l’alleato israeliano con il Presidente Donald Trump che ha dichiarato di non essere preoccupato per il rischio di una guerra regionale e ha invitato l’Iran a firmare un accordo nucleare prima che ulteriori attacchi abbiano luogo.

A livello economico il conflitto israelo-iraniano ha avuto come conseguenza l’aumento dei prezzi del petrolio, con l’Iran che rappresenta circa il 3% dell’offerta mondiale. Si teme un potenziale blocco dello stretto di Hormuz, una rotta marittima cruciale per il commercio globale di petrolio e gas. L’Europa è particolarmente esposta a eventuali interruzioni di approvvigionamento energetico