L’Iran ha lanciato una triplice raffica di missili balistici contro città israeliane, tra cui Tel Aviv e Gerusalemme, causando una vittima (donna) e oltre 60 feriti.
La caratterizzazione dell’attacco missilistico iraniano si è concretizzato in una serie di azioni con lanciato tre ondate di missili balistici, alcuni dei quali hanno superato le difese aeree israeliane, causando esplosioni e incendi a Tel Aviv e Gerusalemme; inoltre l’Iran ha rivendicato l’abbattimento di due aerei israeliani e la cattura di una pilota donna, informazioni smentite da Israele.
L’Iran ha confermato la morte di 78 persone e 320 feriti a causa degli attacchi israeliani, definendo le azioni di Tel Aviv come “atti di terrorismo di Stato” e come una “violazione del diritto internazionale“. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha invitato il popolo iraniano a rimanere unito e ha promesso una risposta “risoluta” a Israele dichiarando di essere pronto a combattere per anni.
A sua volta, come rappresaglia Israele, nell’operazione denominata “Rising Lion“, ha colpito diversi siti nucleari e militari iraniani, tra cui l’aeroporto di Tabriz (distruggendolo) e l’impianto nucleare di Natanz. L’attacco ha causato la morte di 78 persone, tra cui il consigliere politico di Khamenei, il capo di stato maggiore e alcuni scienziati iraniani.
Israele ha condotto una massiccia offensiva su infrastrutture nucleari e militari iraniane, tra cui il quartiere di Pastour a Teheran, dove si trovano la residenza del presidente Masoud Pezeshkian e quella della Guida Suprema Ali Khamenei.
Netanyahu ha dichiarato che l’offensiva proseguirà per giorni e che “Israele è in guerra con l’Iran” ed affermando che questa è solo l’inizio e che Israele continuerà a operare fino a quando non saranno raggiunti gli obiettivi della guerra
Gli Stati Uniti hanno negato ogni coinvolgimento nell’attacco israeliano, ma in contemporanea hanno iniziato a spostare navi da guerra verso il Medio Oriente per proteggere le truppe americane e l’alleato israeliano con il Presidente Donald Trump che ha dichiarato di non essere preoccupato per il rischio di una guerra regionale e ha invitato l’Iran a firmare un accordo nucleare prima che ulteriori attacchi abbiano luogo.
A livello economico il conflitto israelo-iraniano ha avuto come conseguenza l’aumento dei prezzi del petrolio, con l’Iran che rappresenta circa il 3% dell’offerta mondiale. Si teme un potenziale blocco dello stretto di Hormuz, una rotta marittima cruciale per il commercio globale di petrolio e gas. L’Europa è particolarmente esposta a eventuali interruzioni di approvvigionamento energetico