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Il Presidente Trump “prende tempo” e rimanda, l’eventuale, intervento americano in Iran di un paio di settimane

Donald Trump sulla vicenda riguardante la guerra tra Israele e Iran “prende tempo” … difatti ha annunciato che prenderà una decisione sull’intervento militare contro l’Iran entro due settimane permettendo al Presidente Trump di recuperare i tempi e i modi di un eventuale intervento, evitando di essere trascinato nella dinamica decisa unilateralmente da Israele.

Una mossa che sembra riflettere una strategia di temporeggiamento e di guadagno di tempo per valutare le opzioni diplomatiche e militari disponibili. Un rinvio non che in passato ha spesso utilizzato il termine “due settimane” per procrastinare decisioni complesse, senza rispettare necessariamente il termine indicato.

Su questa decisione si sono espresse, da parte dei commentatori politici internazionali, diverse ipotesi tra le più accreditate vi è quella di una volontà reale di riprendere i negoziati con l’Iran, che potrebbero essere facilitati dal capo negoziatore statunitense Steve Witkoff, in contatto con i diplomatici iraniani.

Tutto questo anche se l’Iran ha dichiarato che non accetterà alcun negoziato finché Israele continuerà i bombardamenti sul suo territorio.

Altra ipotesi è che Trump stia prendendo tempo per permettere a Israele di proseguire la sua campagna militare, indebolendo ulteriormente le difese iraniane e riducendo i rischi per un eventuale intervento statunitense. 

In contemporanea a questa “presa di tempo“, da parte del Presidente gli Stati Uniti, stanno facendo convogliare notevoli forze militari verso la regione, con l’invio di una seconda portaerei, per aumentare la pressione sull’Iran e prepararsi a un eventuale contrattacco.

Infine, altra ipotesi, è che queste dichiarazioni di Trump sono parte di una strategia per confondere l’avversario, una specie di “confondere l’avversario” per cogliere di sorpresa l’Iran e ottenere un vantaggio tattico. 

Intanto continuano i bombardamenti da parte israeliana, soprattutto sulla capitale iraniana Teheran e sulle basi strategiche iraniane così come l’invio di missili e droni da parte iraniana sia su Tel Aviv, Haifa che sul territorio israeliano.