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Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che revoca gran parte delle sanzioni economiche degli Stati Uniti contro la Siria

Con questa presa d’atto il Presidente Trump apre la strada alla fine dell’isolamento del paese dal sistema finanziario internazionale… anche se “le sanzioni personali contro l’ex presidente siriano Bashar al-Assad e i suoi stretti collaboratori” rimarranno in vigore, così come quelle contro violatori dei diritti umani, narcotraffico e gruppi terroristici, violatori dei diritti umani, trafficanti di droga, persone legate all’uso di armi chimiche, l’ISIS e i rappresentanti dell’Iran.

Con questa mossa, la Casa Bianca promuove una Siria “stabile e in pace con i vicini” incoraggiando la normalizzazione dei rapporti con paesi limitrofi, tra cui Israele… con una decisione che si inserisce in un contesto più ampio di distensione, con colloqui preliminari tra Stati Uniti, Israele e Siria su un possibile accordo di sicurezza per ridurre le tensioni lungo il confine e creare le condizioni per una futura normalizzazione tra i paesi.

Con la revoca delle sanzioni economiche in effetti si elimina il regime di sanzioni economiche che era stato imposto negli anni passati per punire il regime siriano per la repressione interna e il coinvolgimento in conflitti regionali.

Questo permetterà alla Siria di rientrare nel sistema finanziario internazionale e favorirà gli investimenti in settori chiave come infrastrutture, sanità e trasporti.

Il leader de facto della Siria, Ahmed al Sharaa (alla guida della coalizione ribelle che l’8 dicembre aveva rovesciato il regime di Bashar al Assad, è stato nominato il 29 gennaio presidente ad interim) e il ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shibani hanno accolto con favore la decisione, affermando che essa aprirà la strada alla ricostruzione e allo sviluppo del paese, rimuovendo un importante ostacolo alla ripresa economica e al rientro della Siria nella comunità internazionale.