GAZA
Continua senza tregua il conflitto tra Israele e Hamas, con la Striscia di Gaza ancora una volta epicentro della violenza. Gli attacchi si susseguono quotidianamente, e il bilancio delle vittime palestinesi ha ormai superato le 52.000 persone, senza contare i feriti, i bambini e i mutilati permanenti.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno intensificato le operazioni nella Striscia, con l’obiettivo dichiarato di aumentare la pressione su Hamas, liberare gli ostaggi israeliani e smantellare l’apparato del movimento sia a Gaza sia in Cisgiordania. Il governo israeliano ha ribadito che gli ostaggi nelle mani di Hamas restano una priorità assoluta, e che l’inseguimento dei responsabili proseguirà anche oltre i confini tradizionali del conflitto.
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno rivolto appelli diretti a Hamas affinché accetti un accordo che preveda la liberazione degli ostaggi in cambio dell’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia. Il presidente Donald Trump è atteso per un colloquio con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere di un possibile cessate il fuoco, della questione degli ostaggi e del riavvio dei colloqui sul nucleare con l’Iran.
Un messaggio di pace è giunto anche da Papa Francesco, il cui impegno per la giustizia in Palestina è stato pubblicamente riconosciuto sia dal presidente iraniano Masoud Pezeshkian sia da Bassem Naim, uno dei leader di Hamas, che hanno espresso rispetto per il pontefice e il suo sostegno al popolo palestinese.
La situazione umanitaria a Gaza resta drammatica. L’accesso agli aiuti è ancora fortemente limitato, aggravando una crisi già profonda, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione.
UCRAINA
Prosegue senza sosta anche il conflitto in Ucraina. Gli ultimi attacchi missilistici russi hanno colpito diverse città, incluse Kiev e Odessa, provocando decine di vittime, tra cui anche bambini. Tra le città colpite figura anche quella natale del presidente Volodymyr Zelensky.
Sebbene all’estero per una visita ufficiale, Zelensky ha dichiarato che “i raid russi devono cessare immediatamente e incondizionatamente”, ricevendo il sostegno del presidente statunitense Donald Trump. Quest’ultimo ha espresso forte preoccupazione per gli attacchi e ha sottolineato che non è possibile pretendere che l’Ucraina accetti condizioni di cessate il fuoco mentre la sua capitale è sotto bombardamento.
Dal canto suo, il Cremlino si è detto ancora disponibile a negoziare, ma ha ribadito che per la Russia è fondamentale che l’Ucraina non entri nella NATO, condizione che continua a rappresentare una linea rossa nei rapporti con l’Occidente.
A livello diplomatico
L’Iran ha annunciato di essere pronto a riaprire i negoziati sul proprio programma nucleare con gli Stati Uniti, a patto che vengano rispettati il quadro negoziale e gli interessi nazionali iraniani.