Luigi Di Maio, nominato per la seconda volta rappresentante per la Unione europea nel Golfo Persico, dovrebbe essere uno dei rappresentanti impegnati allo spasimo nell’intervento per redimere la questione tra Israele e Iran… dov’è?
Il riferimento è d’obbligo proprio per la figura assunta da Di Maio, che potrebbe giocare in un’area strategica ed esplosiva come quella mediorientale, in un momento in cui il rischio di un’escalation è altissimo, un ruolo di intervento, se non decisivo, almeno quello di contribuire a sollecitare “moderazione” verso i due (o più…) contendenti.
Richieste informazioni in merito c’è stato riferito viene riportato che “Non ci sono informazioni dirette nel contesto fornito riguardo a un coinvolgimento o dichiarazioni specifiche di Luigi Di Maio riguardo alla guerra tra Israele e Iran. Il contesto si concentra esclusivamente sugli sviluppi del conflitto tra i due paesi, senza menzionare alcun ruolo o commento da parte di figure politiche italiane come Di Maio”.
Naturalmente su Luigi Di Maio i post ed i like figurano a migliaia, tra critiche sarcastiche e preoccupazioni vere e proprie.
Per ritornare al “serio” e bandendo il “faceto”, riferiamo che riguardo la guerra Israele-Iran il ministro della Difesa Crosetto a ribadito e garantisce: “Noi non mandiamo i nostri soldati in teatri di guerra. Mai. Li inviamo in aree dove si è stabilita una pace o durante fasi di tregua e per garantire la stabilità di quei Paesi. I nostri militari non vanno all’estero per combattere”.
