Le baby gang nascono sotto il fenomeno delle bande giovanili comprese tra furti, pestaggi, atti vandalici a cose o persone rivendicate sotto l’egida di un disagio giovanile che attanaglia le nuove generazioni sospese tra benessere, povertà, noia, tecnologia, senso di emulazione e quant’altro…
Un fenomeno che si ritrova nelle svariate piazze del sociale che comprende le periferie e centri cittadini, locali e centri commerciali con una certa attitudine nelle scuole italiane dove tale fenomeno viene soprannominato “bullismo” ma che ha le sembianze sempre più di un crescente disagio di una gioventù proiettata, in termini sociali, verso il baratro di mancanza di valori e soprattutto di una certa mancanza di educazione civile per cui la negligenza e il menefreghismo delle varie componenti che dovrebbero accompagnare i giovani verso un vivere normale si tramuta in insoddisfazione e violenza.
Un valore che viene meno è la famiglia e con essa i valori che essa comporta nell’educare i propri figlioli verso traguardi più alla loro portata che non verso valori effimeri che poi si traducono in un nulla di fatto… altro elemento è la scuola che soprattutto dagli anni novanta in poi è stata relegata ad un mercinomio ideologico dove più che insegnare cultura si è proteso verso questioni non confacenti ad una gioventù in cerca di realizzazione personale invece di coinvolgerli in “pastoni” ideologicizzati senza senso alcuno con la vita reale.
Soprattutto la mancanza di prospettive future è l’altro tassello che manca… non dare certezze ai giovani è l’altra faccia della medaglia di un disagio che nel tempo ha “sfornato” una miriade di “mezze figure” senza proiezioni culturali e professionali da vantare…
Questi sono solo alcuni degli aspetti del cosiddetto “disagio giovanile” italiano che si barcamena tra ignoranza letale e mancanza di regole che possano dare forza ad un futuro almeno decente per il nostro paese. Anche perché chi ha un po’ di coraggio trova fuori dall’Italia la propria prospettiva di vita e prospettiva futura.
L’altro fenomeno giovanile che riporta il nervo scoperto del “disagio giovanile” è la presenza dei cosiddetti “maranza” una versione di mezzo tra giovani stranieri (di prima… seconda…terza generazione di immigrati) insoddisfatti del tenore di vita che conducono in Italia, anche se da capo a piedi hanno il vestiario “griffato”, che costituisce il loro modo di essere, nelle periferia dei grandi centri urbani (soprattutto al nord Italia… vedi Milano, Torino, Brescia, Bologna…) non disdegnando i centri città… la conquista di interi quartieri è il loro modo di essere con un modo arrogante di proporsi e spesso in lotta con le forze dell’ordine con cui hanno spesso e volentieri diverbi e prese di posizioni violente.
Dichiarano di non sentirsi integrati in Italia e quindi rivendicano le loro origini anche se del paese natale dei propri genitori non conoscono nulla… un enigma sociale che comunque è diventato per gli autoctoni italiani un vero fardello da sopportare in quanto si manifestano con risse, accoltellamenti… violenze d’ogni genere che destano indignazione nella opinione pubblica.
Sicuramente tra baby gang e maranza in Italia il disagio giovanile trova terreno fertile proprio per la mancanza di una educazione al dovere che oramai è regolato da “leggi troppo permissive” e da una incapacità di stroncare dette questioni all’origine … con punti di riferimento ancora troppo saturi di ideologizzazione e privi di significato reale a ragazzi in cerca di un futuro “plausibile”.