Scontri violenti a Los Angeles e San Francisco per protesta contro le politiche di immigrazione di Donald Trump si sono intensificate, con il Presidente che ha risposto mobilitando le truppe della Guardia Nazionale e 700 Marines per sedare le rivolte
Il Presidente Trump ha utilizzato una legge federale per mobilitare le truppe della Guardia Nazionale, con l’intento di sedare le rivolte. Il numero di soldati della Guardia Nazionale dovrebbe aumentare a 2.000 unità entro mercoledì.
Protesta del governatore della California, Gavin Newsom che ha criticato le azioni di Trump definendole “follie di un dittatore“.
Intanto la polizia di Los Angeles ha dichiarato le zone della violenza come “zona di assembramento illegale” e ha utilizzato proiettili di gomma e lacrimogeni per sedare i manifestanti.
Almeno centocinquanta (150) persone sono state arrestate, sempre a Los Angeles, e diversi negozi sono stati saccheggiati con due giornalisti colpiti da proiettili di gomma, uno dei quali è stato sottoposto a un’operazione d’urgenza.
Mentre oltre sessanta (60) persone sono state arrestate durante le proteste a San Francisco, che si sono diffuse anche a Sacramento, con una marcia verso il Campidoglio.
Protesta del governatore della California, Gavin Newsom che ha criticato le azioni di Trump definendole “follie di un dittatore“.
A seguito delle prese di posizione da parte del Presidente Trump l’ONU ha inviato un appello per non “militarizzare” le proteste, mentre la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha richiesto alle autorità americane di trattare i migranti “con rispetto per la dignità umana“.
Le proteste rappresentano una sfida significativa all’autorità del presidente Trump e si sono scatenate a seguito delle severe misure di Trump contro l’immigrazione sfociate con retate e arresti di migranti senza documentazione valida.