La nomina di cardinale non è il prodotto di una selezione interna alla Chiesa o al Vaticano ma è una prerogativa che spetta al papa eleggerli tra i vescovi delle diocesi più importanti e che vengono regolarmente stipendiati (erogazione che compie l’Istituto centrale per il sostentamento del clero… così come per i vescovi).
La figura con la relativa nomina a Cardinale è stata creata ed istituita dal papa Sisto IV nel secolo XV durante il Concilio di Firenze nel 1439, quando venne definita la composizione del Sacro Collegio dei Cardinali. La figura del Cardinale è stata istituita dal papa affinché fossero figure che fornissero consigli e soprattutto per aiutarlo a governare la Chiesa.
Difatti i cardinali sono stati personaggi importanti nella struttura e nella governance della Chiesa Cattolica.
La differenza tra Vescovi e Cardinali è evidente nell’ambito della Chiesa Cattolica in quanto i primi oltre ad avere una storia vicina all’inizio del cristianesimo stesso in quanto considerati la spina dorsale della chiesa stessa perché rappresentano il contatto della chiesa con la base dei credenti essendo gli stessi spesso e volentieri l’espressione del territorio; i Cardinali invece hanno più un ruolo di collaboratore del papa stesso in quanto sono l’espressione “scelta” dei Vescovi stessi.
La carica di vescovo è stata istituita durante i primi secoli del Cristianesimo, nel I secolo d.C. I vescovi sono responsabili della guida e della amministrazione delle comunità cristiane locali, e il loro ruolo è evoluto nel corso dei secoli per diventare la figura chiave nella struttura gerarchica della Chiesa Cattolica.
I vescovi sono considerati successori degli apostoli e sono visti come rappresentanti di Cristo nella loro diocesi.