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“Cecot” nel EL Salvador… la più grande prigione del mondo

A El Salvador si trova una delle prigioni più grandi del mondo: il CECOT. All’interno di questo penitenziario scontano i loro ergastoli i membri delle cosiddette pandillas, le gang criminali che, fino alla repressione messa in atto dal presidente Nayib Bukele. controllavano di fatto El Salvador, che era uno dei Paesi più pericolosi del mondo.

El Salvador è situata in America centrale ed occupa una superfice di 21.041 chilometri quadrati  e confina a nord-ovest con il Guatemala e a nord e a est con l’Honduras, è bagnato a sud e a ovest dall’oceano Pacifico mentre a sud-est è separato dal Nicaragua dal golfo di Fonseca.

Per decenni i veri padroni di El Salvador sono state le gang con oltre settantamila affiliati e con due grandi organizzazioni criminali al mondo: Ms13 e Barrio-18. Con la presenza sul territorio di queste gang El Salvador aveva l’infame primato del più alto numero di omicidi giornalieri (sessantadue -62) e con il maggior tasso di omicidi del pianeta.

Proprio da questo ambiente nasce la figura del Presidente Nayid Armando Bukele Ortez… che inizia la sua carriera politica dal basso con nessuno che si aspettava che risolvesse i problemi di El Salvador difatti inizia la sua gavetta politica facendo il sindaco di Nuevo Cusatlán per poi vincere il primo mandato presidenziale promettendo la pacificazione del Paese… dialogando con i criminali… (ma con … Cecot in costruzione) per poi stravincere le elezioni presidenziali per la seconda volta con l’ottantacinque (85) per cento di consensi. È il capo assoluto nel Salvador quando nel febbraio 2023 il Governo di Nayib Bukele inaugura la prigione di Cecot.( Centro di confinamiente del terrorismo),

Penitenziario che sta a Tecoluca, (settantaquattro (74) chilometri a sud-est della capitale San Salvador), un carcere di massima sicurezza, dove i muri che si susseguono sono grossi sessanta centimetri. Struttura quella di Cecot dove si alternano 250 agenti della Polizia nazionale e 650 militari dell’Esercito con le guardie carcerarie che lavorano col passamontagna indosso. Le torri di controllo sono diciannove.

A Cecot i detenuti indossano una divisa (maglietta e pantaloni) rigorosamente bianchi. C’è spazio per 40mila detenuti. Quando Cecot fu inaugurata il Governo di El Salvador diffuse le immagini sul trasferimento dei prigionieri, si parlò di dodicimila ingressi con criminali grandi e piccoli, importanti e non, ma con almeno un omicidio sul proprio curriculum.

Le guardie carcerarie sono tutte armate. I familiari dei detenuti non sono ammessi e nemmeno le visite degli avvocati. Le recinzioni sono elettrificate a 15mila volt.

Nel penitenziario si mangia con le mani. Non sono consentite nemmeno le posate di plastica. Sarebbero troppo costose. E forse pericolose pure quelle. Bukele non vuole dare nemmeno l’arma della normalità a questi condannati che potranno uscire in carcere solo da vecchi, se ce la faranno a sopravvivere. Se non andranno ad allungare l’elenco delle morti sospette.

Quando si entra, i reclusi hanno le manette ai polsi e ai piedi slegati da poco… devono levarsi la maglietta, perché tutti vedano i loro segni sulla pelle (cioè l’appartenenza a questa o quella gang). A Cecot non si vede il giorno con una luce neon di giornate sempre uguali.

Da Cecot scappare è impossibile ed ai detenuti viene rasata la testa ogni cinque giorni. Loro sono i pandilleros componenti di gang… ed ai reclusi non è consentito nemmeno parlare tra di loro.

A Cecot si mangia con le mani. Non sono consentite le posate in quanto pericolose perché potrebbero diventare armi… questi condannati potranno uscire dal carcere solo da vecchi, se ce la faranno a sopravvivere… altrimenti andranno ad allungare l’elenco delle morti sospette.